La Serigrafia è uno dei metodi di stampa più antichi, ma ancora oggi molto utilizzato in diversi settori per via della sua versatilità.
Dai Fenici a Andy Warhol è stata una delle tecniche predilette per trasferire un disegno su di un supporto, quindi anche se non ne hai mai sentito parlare prima, è probabile che tu abbia indossato o utilizzato un prodotto “serigrafato” senza nemmeno rendertene conto. Per risalire alle origini della stampa serigrafica bisogna tornare indietro all’estremo oriente; gli inventori probabilmente furono i Fenici.
Si diffuse poi in Cina e in Giappone per sbarcare in Europa solamente nel XVIII secolo grazie all’espansione del commercio della seta. Verso fine ‘800, la stampa serigrafica è diventata la regina indiscussa della stampa di massa nel mondo della pubblicità e da allora è stata ampiamente impiegata in molti settori.
In termini di packaging, la stampa serigrafica è un ottimo modo per far risaltare il tuo prodotto, perché ti permette di mettere in evidenza alcuni elementi del tuo design, creando così un piacevole effetto tridimensionale. Grazie alla stampa serigrafica potrai dare quello sprint in più al tuo packaging, e con esso al tuo prodotto, esprimendo tutta la tua creatività.
Per un’azienda o un brand la capacità di presentare il proprio prodotto nel miglior modo possibile è un aspetto davvero fondamentale in termini di marketing. Un prodotto deve saper conquistare il consumator, e un packaging unico ed accattivante gli permette di farlo.
Quindi, avendo compreso la storicità, la bellezza e l’utilità di questa lavorazione, vediamo più nel dettaglio di che cosa si tratta e com’è possibile utilizzarla per impreziosire un packaging. In questo articolo troverai tutto quello che c’è da sapere sulla stampa serigrafica; ecco i punti che affronteremo:
Cos’è la stampa serigrafica? La stampa serigrafica, anche conosciuta come serigrafia, è uno dei processi di stampa più antichi mai esistiti; viene usata per trasferire inchiostro su di un altro supporto di qualsiasi tipo (carta, plastica, legno, tessuto, etc.) attraverso una matrice di stampa.
Le superfici più comunemente utilizzate nella stampa serigrafica sono la carta e il tessuto, ma può essere impiegata anche su altri materiali quali metallo, legno e plastica. È una tecnica molto popolare per diverse ragioni, ma in primis proprio per la sua versatilità.
Prevede l’uso di una sorta di “stencil” in gergo tecnico detto telaio serigrafico, il quale viene trattato fotograficamente per essere preparato con l’immagine che si vuole riprodurre. Poi, mediante uno strumento in gomma detto racla, che si muove avanti e indietro, l’inchiostro viene spinto attraverso questo telaio e l’immagine creata su di esso viene trasferita sul substrato sottostante.
La stampa serigrafica è in grado di depositare strati di inchiostro molto spessi su quasi tutte le superfici, che creano un effetto in rilievo, molto piacevole al tatto. Offre inoltre, una serie di vantaggi, grafici e non, rispetto ad altri metodi di stampa, ma questo lo vedremo più avanti nell’articolo dove entreremo nel dettaglio. Ora capiamo meglio il suo funzionamento.
Come funziona la stampa serigrafica? La stampa serigrafica può essere eseguita a mano o a macchina, ma il processo di base è sempre lo stesso, ed entrambi i metodi richiedono l’utilizzo di una “matrice di stampa”, in questo caso detto telaio serigrafico. Il telaio serigrafico è realizzato con una maglia di tessuto in polimero sintetico montata e tesa poi su di una cornice di supporto, che può essere in metallo o legno.
ink Utili:
FORSE NON TUTTI SANNO CHE…..
La serigrafia o stampa serigrafica è una tecnica di stampa di tipo permeografico che oggi utilizza come matrice un tessuto di poliestere, teso su un riquadro in legno o metallo o plastica definito “quadro serigrafico” o “telaio serigrafico”. Il tessuto utilizzato è detto anche “tessuto per serigrafia” o “tessuto serigrafico”.
Il termine “serigrafia” deriva dal latino “sericum” (“seta”) e dal greco “γράφειν” (“gràphein”, “scrivere”). I primi tessuti che fungevano da supporto per serigrafia erano di seta.
Il notevole sviluppo tecnologico e diffusione di questa tecnica di stampa è stato promosso fin dagli anni Cinquanta dalla disponibilità di una sempre più ampia gamma di tessuti per serigrafia. I dati di filatura distinguono i vari tipi dei tessuti per serigrafia disponibili:
- Un tessuto per serigrafia 32 – 70 Micron indica un tessuto avente 32 x 32 fili al centimetro ed ognuno di questi fili ha un diametro di 70 Micron;
- Un tessuto per serigrafia 100 – 40 Micron indica un tessuto avente 100 x 100 fili al centimetro ed ognuno di questi fili ha un diametro di 40 Micron;
- Un tessuto per serigrafia 165 – 31 Micron indica un tessuto avente 165 x 165 fili al centimetro ed ognuno di questi fili ha un diametro di 31 Micron.
È chiaro che il deposito, in termini di spessore di inchiostro, sarà molto elevato utilizzando un tessuto a 32-70 micron, in quanto l’area libera per il passaggio dell’inchiostro è molto grande. Utilizzando un tessuto per serigrafia a 100 – 40 Micron avremo un deposito più ridotto, rispetto al 32-70 micron e utilizzando il tessuto serigrafico 161-31 micron sarà ancora più ridotto. La caratteristica di poter calibrare in modo preciso anche elevati depositi di inchiostro fanno della serigrafia una tecnica di stampa molto utilizzata nella stampa industriale grafica di loghi, targhe ed oggetti destinati all’esterno ed inoltre è alla base di tutta la stampa tessile, sia in continuo che del singolo capo di abbigliamento. Molte aziende chimiche hanno messo a punto nel corso degli ultimi anni una gamma veramente molto ampia di inchiostri per serigrafia in grado di soddisfare le richieste dell’industria e del mondo tessile. Oggi la serigrafia è usata in moltissimi settori grafici e industriali, per stampare inchiostri conduttivi nel settore dell’elettronica, delle decorazioni su piastrelle, vetro, metalli, legno e tutti i tipi di materie plastiche, polipropilene, polietilene e carta. (Wikipedia)