L ‘Oggettistica personalizzata cosi come la personalizzazione di capi d’abbigliamento e gadget tramite stampa DTF può essere considerata una tecnica che risolve molti dei problemi presenti in altri tipi di stampe.
Per capire appieno il suo potenziale, vediamo precisamente di cosa si tratta, come avviene l’intero processo e quali sono i suoi vantaggi. Cos’è la Stampa DTF? DTF è l’acronimo inglese di Direct-To-Film, o Direct-Transfer-Film, traducibile in italiano con stampa direttamente su pellicola. Il nome in sé definisce già qual è la differenza principale di questa tecnica rispetto alle altre.
Grazie ad apposite stampanti, il disegno o motivo personalizzato viene dapprima stampato su una pellicola in PET (ossia in poliestere termoplastico) solitamente intorno ai 0,75mm di spessore, e successivamente trasferito sull’oggetto da personalizzare, sia esso capo d’abbigliamento o gadget.
Colori e Inchiostri Utilizzati Il Direct-To-Film prevede l’utilizzo di inchiostri particolari a base di acqua, con le stampanti solitamente configurate in quadricromia, a cui si aggiunge l’utilizzo del colore bianco (da cui la sigla CMYK+W, ossia ciano, magenta, giallo e nero, con la successiva aggiunta del bianco).
Stampa che quindi si basa sull’impiego di 5 colori in totale. Il gruppo di inchiostri CMYK viene applicato per primo, per essere poi coperto da un secondo passaggio (bagnato su bagnato) di inchiostro bianco che fungerà da base per il disegno.Esistono anche macchinari più avanzati che presentano configurazioni con colori aggiuntivi, in modo da espandere la gamma di colori realizzabili (ossia il gamut, cioè l’insieme di tonalità che una stampante è in grado di riprodurre).
Una di queste possibili configurazioni è definita esacromia, cioè la disponibilità di 6 colori per l’appunto. Nello specifico, si parla in questi casi di gruppo di colori CMYKOG (cioè ciano, magenta, giallo, nero, arancione e verde) o CcMmYK (ciano, ciano chiaro, magenta, magenta chiaro, giallo e nero).
Dato il diverso funzionamento dei macchinari, nella stampa DTF non si possono utilizzare gli stessi inchiostri che si usano nella stampa DTG (ossia il Direct-To-Garment, in Italiano stampa diretta su tessuto). Questo fa sì che lo stesso disegno, stampato sullo stesso materiale ma tramite le due diverse tecniche (e quindi con due differenti tipologie di inchiostri), possa risultare leggermente diverso in quanto a brillantezza e vividezza dei colori. Stampa: un’apposita stampante DTF stampa il disegno sopra la pellicola utilizzando speciali inchiostri a base d’acqua. La stampa iniziale, ovviamente, presenterà il disegno come capovolto rispetto all’orientamento con cui verrà applicato sul capo finale.
La stampante eseguirà un primo passaggio di inchiostri colorati CMYK e un successivo passaggio di copertura in inchiostro bianco, il quale avrà una duplice funzione. Da un lato infatti creerà una base per mettere in risalto i colori e renderli i più vividi possibile, dall’altro fungerà da punto di adesione per la colla. Applicazione polvere adesiva: sopra la pellicola stampata viene applicata una speciale polvere adesiva che fungerà da collante.
La polvere collante attecchirà solo sulle porzioni stampate sfruttando l’umidità dell’inchiostro appena stampato, mentre l’eccedenza sarà rimossa mediante sbattitori automatici. Esistono diverse tipologie di colla in base al tipo di supporto che si andrà a stampare. La qualità della polvere applicata influenzerà il risultato finale e la sensazione al tatto del disegno stampato.
ink Utili:
FORSE NON TUTTI SANNO CHE…..
La serigrafia o stampa serigrafica è una tecnica di stampa di tipo permeografico che oggi utilizza come matrice un tessuto di poliestere, teso su un riquadro in legno o metallo o plastica definito “quadro serigrafico” o “telaio serigrafico”. Il tessuto utilizzato è detto anche “tessuto per serigrafia” o “tessuto serigrafico”.
Il termine “serigrafia” deriva dal latino “sericum” (“seta”) e dal greco “γράφειν” (“gràphein”, “scrivere”). I primi tessuti che fungevano da supporto per serigrafia erano di seta.
Il notevole sviluppo tecnologico e diffusione di questa tecnica di stampa è stato promosso fin dagli anni Cinquanta dalla disponibilità di una sempre più ampia gamma di tessuti per serigrafia. I dati di filatura distinguono i vari tipi dei tessuti per serigrafia disponibili:
- Un tessuto per serigrafia 32 – 70 Micron indica un tessuto avente 32 x 32 fili al centimetro ed ognuno di questi fili ha un diametro di 70 Micron;
- Un tessuto per serigrafia 100 – 40 Micron indica un tessuto avente 100 x 100 fili al centimetro ed ognuno di questi fili ha un diametro di 40 Micron;
- Un tessuto per serigrafia 165 – 31 Micron indica un tessuto avente 165 x 165 fili al centimetro ed ognuno di questi fili ha un diametro di 31 Micron.
È chiaro che il deposito, in termini di spessore di inchiostro, sarà molto elevato utilizzando un tessuto a 32-70 micron, in quanto l’area libera per il passaggio dell’inchiostro è molto grande. Utilizzando un tessuto per serigrafia a 100 – 40 Micron avremo un deposito più ridotto, rispetto al 32-70 micron e utilizzando il tessuto serigrafico 161-31 micron sarà ancora più ridotto. La caratteristica di poter calibrare in modo preciso anche elevati depositi di inchiostro fanno della serigrafia una tecnica di stampa molto utilizzata nella stampa industriale grafica di loghi, targhe ed oggetti destinati all’esterno ed inoltre è alla base di tutta la stampa tessile, sia in continuo che del singolo capo di abbigliamento. Molte aziende chimiche hanno messo a punto nel corso degli ultimi anni una gamma veramente molto ampia di inchiostri per serigrafia in grado di soddisfare le richieste dell’industria e del mondo tessile. Oggi la serigrafia è usata in moltissimi settori grafici e industriali, per stampare inchiostri conduttivi nel settore dell’elettronica, delle decorazioni su piastrelle, vetro, metalli, legno e tutti i tipi di materie plastiche, polipropilene, polietilene e carta. (Wikipedia)