Tutte le aziende hanno storia, identità e obiettivi a sé. Ma per quanto le loro strategie di crescita possano essere uniche, è probabile che comprendano campagne pubblicitarie per mezzo di Gadget personalizzati da distribuire ai loro clienti effettivi o potenziali.
Oggi capiremo insieme perché il merchandising aziendale è così efficace nell’attirare nuovi clienti e fidelizzare quelli già esistenti. Vedremo se vale ancora la pena di investire su questo tipo di strategia e quali sono le mosse vincenti per proporre gadget affidabili. Gadget aziendali: vicini, lontani, insieme Quando una persona che non conosce la tua azienda incrocia il tuo stand durante una fiera di settore è molto probabile che riceverà materiale informativo e un omaggio.
Ed è ancora più probabile che la sua attenzione sia attratta dal gadget, che in quel preciso istante ha in mano le sorti della possibile conversione di quella visita in un acquisto o in un contratto. Ma anche per chi è già un tuo cliente il rapporto con un articolo promozionale è molto delicato: va al di là delle parole, degli slogan e delle cifre, perché porta l’azienda vicina a chi userà quell’oggetto, e questo è un aspetto che non va trascurato.
Attraverso i gadget aziendali il tuo logo e i tuoi colori aziendali saranno sempre sotto gli occhi della persona che l’ha ricevuto. Sarà così che potrai essere vicino ai tuoi clienti. Brand reputation: quando i gadget promozionali parlano dei tuoi valori
C’è un altro aspetto da non trascurare: i gadget personalizzati possono veicolare un messaggio importante, quello dei valori che la tua azienda vuole proporre. Il merchandising dovrà essere coerente con questa linea di pensiero. Quindi la tua azienda si metterà alla ricerca di gadget che non hanno bisogno di parole per convincere le persone della missione che porta avanti. E vedrai che sarà impossibile sbagliare!
Estetica, utilità e qualità: tris d’assi per i gadget personalizzati
Un gadget deve essere bello. Ricevere un omaggio dallo scarso appeal estetico, infatti, non contribuisce ad attribuire valore all’azienda che l’ha donato. Quindi, al momento di scegliere i tuoi gadget aziendali dovrai fare attenzione all’aspetto che avranno dopo la personalizzazione: il tuo logo non dovrà risultare deformato e i recapiti dovranno essere ben leggibili.
E se l’oggetto è carino, ma inutile? Ancora semaforo rosso da parte dei tuoi potenziali clienti: il rischio di non entrare nei loro cuori rimane alto. Le nostre vite sono già sovraffollate, perché imporre a qualcuno un oggetto con nessun’altra funzione che non quella di prendere spazio?Infine c’è la qualità. Se il gadget si danneggerà o si romperà dopo pochi usi l’utente resterà deluso e assocerà questa delusione alla tua azienda. Cosa che nessun imprenditore vuole.
Scegliere i gadget personalizzati in base al target e all’evento Oltre ai parametri di estetica, utilità e qualità, è opportuno prendere in considerazione chi riceverà il nostro gadget e in quale occasione. Quando il contatto con i clienti avviene durante eventi di settore vale la pena di puntare su oggetti che possano risultare utili sul momento, come block notes o penne personalizzate, omaggi sempre graditi da tutti,
Ricorda che i migliori gadget personalizzati per fiera sono oggetti molto piccoli e leggeri, che hanno più possibilità di essere riposti in una borsa senza occupare troppo spazio. Non è necessario un budget esagerato per dotarsi di un merchandising che possa veicolare i tuoi messaggi e testimoniare il tuo valore. Scegli sempre tenendo in mente questi suggerimenti e vedrai che il ritorno sarà all’altezza dell’investimento.
ink Utili:
FORSE NON TUTTI SANNO CHE…..
La serigrafia o stampa serigrafica è una tecnica di stampa di tipo permeografico che oggi utilizza come matrice un tessuto di poliestere, teso su un riquadro in legno o metallo o plastica definito “quadro serigrafico” o “telaio serigrafico”. Il tessuto utilizzato è detto anche “tessuto per serigrafia” o “tessuto serigrafico”.
Il termine “serigrafia” deriva dal latino “sericum” (“seta”) e dal greco “γράφειν” (“gràphein”, “scrivere”). I primi tessuti che fungevano da supporto per serigrafia erano di seta.
Il notevole sviluppo tecnologico e diffusione di questa tecnica di stampa è stato promosso fin dagli anni Cinquanta dalla disponibilità di una sempre più ampia gamma di tessuti per serigrafia. I dati di filatura distinguono i vari tipi dei tessuti per serigrafia disponibili:
- Un tessuto per serigrafia 32 – 70 Micron indica un tessuto avente 32 x 32 fili al centimetro ed ognuno di questi fili ha un diametro di 70 Micron;
- Un tessuto per serigrafia 100 – 40 Micron indica un tessuto avente 100 x 100 fili al centimetro ed ognuno di questi fili ha un diametro di 40 Micron;
- Un tessuto per serigrafia 165 – 31 Micron indica un tessuto avente 165 x 165 fili al centimetro ed ognuno di questi fili ha un diametro di 31 Micron.
È chiaro che il deposito, in termini di spessore di inchiostro, sarà molto elevato utilizzando un tessuto a 32-70 micron, in quanto l’area libera per il passaggio dell’inchiostro è molto grande. Utilizzando un tessuto per serigrafia a 100 – 40 Micron avremo un deposito più ridotto, rispetto al 32-70 micron e utilizzando il tessuto serigrafico 161-31 micron sarà ancora più ridotto. La caratteristica di poter calibrare in modo preciso anche elevati depositi di inchiostro fanno della serigrafia una tecnica di stampa molto utilizzata nella stampa industriale grafica di loghi, targhe ed oggetti destinati all’esterno ed inoltre è alla base di tutta la stampa tessile, sia in continuo che del singolo capo di abbigliamento. Molte aziende chimiche hanno messo a punto nel corso degli ultimi anni una gamma veramente molto ampia di inchiostri per serigrafia in grado di soddisfare le richieste dell’industria e del mondo tessile. Oggi la serigrafia è usata in moltissimi settori grafici e industriali, per stampare inchiostri conduttivi nel settore dell’elettronica, delle decorazioni su piastrelle, vetro, metalli, legno e tutti i tipi di materie plastiche, polipropilene, polietilene e carta. (Wikipedia)